Infinite percezioni - mostra collettiva internazionale a spazio 40 galleria
Segnalato da Tina LoiodiceCategoria: Mostre
Data: dal 08 novembre 2019 al 14 novembre 2019
Indirizzo: Via dell'Arco di San Calisto 40
Provincia: Roma
Orario di apertura: 12.00 - 22.00 - vernissage 8 novembre alle 18.00 - mercoledì chiuso
Come arrivare: Trastevere
Sito internet: https://www.facebook.com/Spazio40GalleriaDarte/
Referente: Tina Loiodice
Per informazioni: 3491654628
E-mail: spazio40@tiscali.it
Alla Galleria d’ arte Spazio 40 di Roma, in Via dell’ Arco di S. Calisto 40 a Trastevere, si terrà dall’ 8 al 14 novembre 2019 la Collettiva internazionale d’arte INFINITE PERCEZIONI, ideata ed organizzata da Monica Ferrarini e Brenda Estrada. La manifestazione ha ricevuto l’ Alto Patrocinio dell’ Ambasciata del Guatemala presso la Santa Sede.
Esporranno le loro opere 26 artisti: Giuliana Arcangelelli, Francesco Calia, Silvia Castaldo, Angie Chung, Roberto Cohen, Irene Coscarella, Carolyn De Santis, Micaela D’Onofrio, Brenda Estrada, Fabrizio Evangelisti, Laura Fernando, Lisette Giron, Jimena Gonzales-Teja, Liliia Kaluzhyna, Sebastian Lopez Duran, Marina Loreti, Rodolfo Lujan, Monica Marcenaro, Franco Mauroni, Enrica Mazzuchin, Rita Mele, Tony Pazos, Luciano Puzzo, Alessandra Rionda, Valentina Roma, Rita Villanueva.
L’inaugurazione è prevista venerdì 8 novembre 2019 alle ore 18.00. La mostra sarà visitabile tutti i giorni, mercoledì escluso, con orario 12.00 – 20.00.
Testo di presentazione a cura di Monica Ferrarini.
“In una società multietnica e cosmopolita dove spesso le conflittualità dominano la scena, oscurando la ragione ed il senso della convivenza, l’arte diventa quel comune denominatore tra popoli e culture per un confronto costruttivo e un dialogo armonico….
Ogni creazione ci fa avvicinare all’infinito, ci rende liberi di interpretarla in tutte le sue declinazioni espressive, partecipi di un’identità condivisa che prende forma attraverso arte e spirito.
Una rassegna di opere fatte di contatti, interazioni, integrazioni tra l’espressione verbale e quella iconica, che non vuole essere solo comunicazione ma anche pensiero.
E così, attraverso il gesto creativo, l’artista diventa empatico, va verso l’altro, esterna la propria personalità per creare un contatto con il pubblico e attraverso l’unicità del proprio operare genera quella molteplicità di sentimenti che accomuna tutti in un insieme soggettivo dove pulsano infinite percezioni”. ( Monica Ferrarini)
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